Continuano, a ritmo serrato, i controlli, da un capo all’altro dell’Italia, tesi ad accertare l’effettiva presenza di dipendenti pubblici , sul posto di lavoro ed a verificare la legittimità delle assenze. Molto frequentemente la stampa e gli altri organi di informazione, danno notizie di blitz che derivano da accertamenti durati mesi e di deferimento all’Autorità Giudiziaria, di dipendenti pubblici “assenteisti” che all’Ufficio, preferiscono lunghe soste al bar, gli allenamenti in palestra, gli acquisti, l’esercizio di attività lavorative in proprio ecc, ecc, pur ricevendo, ogni mese, lo stipendio dalla Pubblica Amministrazione. Buon senso vorrebbe che i “furbetti del cartellino” di tutta Italia, riprendessero la retta via del lavoro, per il quale sono regolarmente stipendiati , ma così sembra non essere, se episodi, anche clamorosi, continuano ad emergere , in diverse parti d’Italia – così ha dichiarato ilvicesegretario nazionale del Partito Pensionati, Luigi Ferone - E’ di questi giorni, lascoperta di un presunto clamoroso caso di “assenteismo di massa”, in un ospedale di Napoli dove, grazie ad una lunga indagine dei Carabinieri vi sono stati 94 dipendenti indagati, 55 agli arresti domiciliari , oltre alla quantificazione di danni all’erario, per un milione di euro..Un episodio che è ,a giudizio del Partito Pensionati, la dimostrazione di un forte senso di “impunità” , che spingere certi “assenteisti” ad oltranza, a proseguire nella loro sfida ai controlli. Altro presunto episodio di “assenteismo”, sempre in questi giorni, si è verificato a Gorizia , che ha visto protagonisti, due medici ospedalieri. Un caso più che isolato che, proprio per questo, ha destato scalpore. A giudizio del Partito Pensionati - ha continuatoFerone –le nuove norme introdotte per contrastare i troppi casi di “furbetti del cartellino”, devono essere applicate , una volta accertata la effettiva responsabilità del dipendente, con estrema rigidità. Sino ad ora, in relazione ai procedimenti disciplinari avviati, i licenziamenti sono stati pochissimi e forse è per questo che tanti “furbetti” sono tutt’altro che impauriti. Licenziamenti più che auspicabili e giustificati , ma è necessario non “sparare nel mucchio” e colpire solo chi effettivamente timbra o fa timbrare il cartellino, senza andare in Ufficio .La massa dei dipendenti pubblici ,ha un elevato senso del dovere e, anche per carenza di organico , si sacrifica e riesce a garantire l’efficienza del servizio, ed i primi ad essere danneggiati, sono proprio questi dipendenti pubblici onesti, costretti a lavorare anche per i “furbetti” , oltre, naturalmente i cittadini e lo Stato. In un momento in cui, milioni di Italiani sono senza lavoro, indigna il comportamento di chi ha un lavoro sicuro , che invece che fare il proprio dovere, preferisce allungare la lista dei “furbetti del cartellino”.
L’addetto stampa
Domenico Marturano