Continua il balletto attorno alla sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato il blocco della perequazione automatica (indice di inflazione rilevato dall’Istat al 1° gennaio di ogni anno) per il 2012 e 2013, prorogato anche per il 2014 e 2015. Prese di posizione, ipotesi di “annacquamento” della sentenza, con proposte varie: dare il dovuto solo a chi ha pensioni, al lordo, sino a 1.443 euro, dimezzare il dovuto fra 1.444 e i 3.800 euro, sempre al lordo, non riconoscere alcun diritto per le pensioni che superano i 3.800 euro. «Siamo veramente all’assurdo – così ha dichiarato il segretario nazionale del Partito Pensionati, Carlo Fatuzzo. La sentenza della Corte Costituzionale – ha proseguito Fatuzzo – va rispettata, senza cercare soluzioni che ne indeboliscono la portata. Questo atteggiamento rappresenta, dopo il danno, anche la beffa, per milioni di pensionati. Non sono certamente i pensionati a mettere in crisi il bilancio dello Stato, dal momento che la legge Fornero, varata nel 2011, ha colpito pesantemente i pensionati, privandoli di un loro diritto, quindi si tratta di una semplice restituzione del dovuto. Un Paese civile e democratico deve avere alla sua base i diritti ed i doveri dei cittadini: c’è da augurarsi che i doveri, com’è giusto, siano certi, ma che i diritti non siano da “interpretare", secondo gli “umori” del momento. Il Partito Pensionati – ha concluso Fatuzzo – chiede che sia restituito ai milioni di pensionati quanto non percepito anche per il 2014 e 2015, con interessi e rivalutazione monetaria e, al tempo stesso, l’aggiornamento di tutte le pensioni!».
L’addetto stampa
Luigi Ferone