Dopo l'ostinata battaglia di Mercedes Bresso che aveva fatto cadere il governo Cota per la vicende delle firme false, ora è proprio il centrosinistra di Chiamparino ad essere sotto inchiesta per anomalie nella raccolta delle firme presentate in tribunale a corredo delle liste "Pd", "Chiamparino per il Piemonte" e del listino associato al candidato presidente. Nei giorni scorsi i magistrati hanno inviato sette avvisi di garanzia ed è probabile che ne seguano altri. Il governatore Chiamparino ha minacciato le dimissioni se non si arriverà ad una sentenza "chiara ed inequivocabile" entro il prossimo 9 luglio.
Intervenendo sulla questione, Michele Giovine (Pensionati) ha dichiarato:
«Quelle di Chiamparino sono parole irresponsabili, sono un patetico e vergognoso tentativo di influenzare i Magistrati del TAR e la Procura.
Se pensa di trattare i magistrati della Procura di Torino e del TAR come tratta i consiglieri della sua maggioranza, si sbaglia di grosso.
E’ il presidente della Regione, dovrebbe essere il primo a voler conoscere se la sua elezione è legittima o meno, senza porre limiti temporali o di altra natura ai giudici che hanno tutto il diritto di fare tutte le valutazioni ed approfondimenti necessari.
Non gli piace la situazione attuale?
Se la prenda con la Bresso e con gli ha farcito di firme false le sue liste, non con chi vuole ottenere giustizia o con chi ha dovere di darla.».