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martedì 2 dicembre 2014

Falsi invalidi e riscossione pensioni parenti deceduti. Maggiori diritti per gli invalidi veri e controlli a tappeto per colpire gli imbroglioni.

Ancora una truffa in campo pensionistico: questa volta è stata la Guardia di Finanza di Catanzaro ad individuare ben 40 presunti truffatori, che continuavano a riscuotere le pensione di parenti deceduti, con una delega alla riscossione della pensione, rilasciata dai parenti stessi, prima di morire. Purtroppo non è la prima volta che si verificano casi del genere che, unitamente ai tanti episodi di “falsi invalidi”, danneggiano pesantemente le casse degli Enti previdenziali ed offendono gli invalidi veri
che, molto spesso, dopo visite e controlli rigorosi, non ricevono alcun assegno di invalidità, perché ,anche per un punto, non raggiungono, a giudizio della specifica Commissione, il punteggio minimo del 74% di invalidità – così ha dichiarato il segretario nazionale del Partito Pensionati, Carlo Fatuzzo.
Casi di invalidi per cecità che, improvvisamente, leggono il giornale o guidano l’auto, di paralitici che lavorano nei campi, fanno acquisti, prendono bus ecc, ecc: c’è di che rimanere sconcertati e viene da chiedersi: com’è possibile che questi signori “miracolati”, abbiano ottenuto una pensione da una Commissione medica? Sono dei bravissimi simulatori? Il Partito pensionati - ha concluso Fatuzzo - non accusa nessuno e ritiene che sarà l’Autorità giudiziaria a stabilire se vi sono responsabilità penali da parte di chicchessia, ma un fatto è certo: servono maggiori controlli in questo settore, come pure  sono necessari controlli  a tappeto per accertare l’effettiva esistenza in vita di tutti i pensionati che riscuotono la pensione, a mezzo delega, in particolar modo, per i titolari di pensione, residenti all’estero.

L’addetto Stampa
Luigi Ferone