Il mercato del petrolio sta facendo registrare un forte calo nei prezzi, il più basso degli cinque anni, ma dal prossimo 1° gennaio, vi sarà l’applicazione di una della molte clausole di salvaguardia che comporterà un aumento delle accise per i carburanti di 2,2 centesimo al litro (1,8% +IVA). La tassazione sul carburante in Italia, è enorme, e rappresenta il 52% del costo.Le accise sul carburante, sono state introdotte circa 70 anni fa ed a tutt’oggi, si continuano a pagare ed inoltre, per i motivi più vari e periodicamente, sono state aggiunte nuove tasse, mai cancellate. Tantissimi Governi, quando hanno avuto urgenza di fare “cassa”, non hanno trovato di meglio che aumentare le accise sul carburante ed anche il Governo Renzi, ha seguito questa strada, dovendo reperire circa 700 milioni, non ha trovato di meglio che aumentare le accise :veramente manca la fantasia – Così ha dichiarato il segretario nazionale del Partito Pensionati Carlo Fatuzzo – Il Partito Pensionati è totalmente contrario a questo aumento, ritenendolo assurdo ed inopportuno, dal momento che ciò comporterà una aumento a catena, di tanti prodotti, anche perché, in Italia, quasi tutte le merci, viaggiano si gomma. E’ ridicolo, ha concluso Fatuzzo, che si continuino a pagare balzelli per la Guerra in Abissinia, per la crisi di Suez,per il disastro del Vajont,per l’Alluvione di Firenze, per il terremoto del Belice,per il terremoto del Friuli e dell’Irpinia, per la missione in Libano ed in Bosnia, addirittura per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004 e non è finita qui, l’elenco comprende altri provvedimenti simili : una lista di balzelli lunga ed irritante, che prevedono, ovviamente, anche l’applicazione dell’IVA. A giudizio del Partito Pensionati, il nostro Paese non ha bisogno di nessun inasprimento fiscale, necessita di un nuovo slancio e solo il dimezzamento delle tasse, di tutte le tasse, può dare nuovo vigore e speranza al nostro Paese ed agli italiani.
L’addetto stampa
Luigi FERONE