Necessaria fermezza ed iniziative sociali.
Frange estremiste colgono l’occasione di sfratti per gli occupanti abusivi, per aggredire gli appartenenti alle Forze dell’ordine, che fanno solo il loro dovere. Questa situazione deriva dall’eccessiva inerzia delle istituzioni, in troppi casi, di fronte ad occupazioni abusive che durano da anni. Certamente vi è il dramma di chi è senza casa, senza lavoro e senza reddito: una situazione drammatica dal punto di vista umano e sociale, a cui le istituzioni hanno il dovere di rispondere, ma nulla può giustificare l’occupazione di alloggi, regolarmente assegnati ed abitati, tant’è che sono i più deboli a soccombere, a non avere più la disponibilità della propria casa e questo è intollerabile. «Stanno divampando, in tante città italiane, atti di violenza, con il ferimento di operatori di polizia - così ha dichiarato il segretario nazionale del Partito Pensionati, Carlo Fatuzzo.
Gli abusivi devono essere sfrattati, con immediatezza e se hanno commesso reati, vanno perseguiti con durezza. Attorno alle occupazioni, troppo spesso, ruota la delinquenza e talvolta, veri e propri racket. Se questo fenomeno – ha sottolineato Fatuzzo – non viene stroncato, c’è il rischio che dilaghi in tutta Italia, con conseguenze catastrofiche per l’ordine pubblico e con il pericolo di sconquassare la tenuta sociale del Paese. E’ incomprensibile che, talvolta, degli abusivi, abbiano la residenza nella casa occupata, ufficialmente registrati presso i competenti uffici comunali, oltre all’allacciamento di luce, acqua e gas. Vi sono migliaia di alloggi di edilizia popolare non assegnati e questo è assurdo, di fronte ad una fame di alloggi. Se da un lato il Partito Pensionati ritiene indispensabile la linea dura contro i violenti e gli occupanti abusivi, dall’altra ritiene che si debba prendere atto di una emergenza abitativa di una massa di persone, soprattutto nelle grandi città, molte volte con figli, costretti a dormire in macchina o a vivere in condizioni drammatiche!». L’emergenza "casa che non c’è" va affrontato ed il Governo deve varare, a giudizio del Partito Pensionati, un piano nazionale di recupero dell’edilizia popolare e procedere rapidamente all’assegnazione degli alloggi disponibili e recuperati, in modo da dare concrete risposte a tanti disperati. I Consigli di amministrazione di quegli Istituti (Aler-Ater ecc.), che non procedono o non hanno proceduto a indire bandi e ad effettuare le relative graduatorie, per alloggi risultanti sfitti, vanno sciolti, con la conseguente nomina di Commissari ad acta. Accanto a queste iniziative, sono indispensabili controlli assegnatari e della permanenza dei requisiti che hanno consentito l’assegnazione: se sono venute meno le condizioni per l’assegnazione di un alloggio popolare, è indispensabile procedere, con immediatezza, allo sfratto. Lo Stato, di fronte a questo fenomeno, fatto di arbitrio e spesso, di violenza, deve essere duro, deciso, inflessibile, ma il dramma della casa non può essere risolto solo cercando di far rispettare le regole ed il diritto dei legittimi assegnatari, ma anche dando risposte a chi è disperato e vive situazioni drammatiche, aspettando da anni, l’assegnazione di un alloggio. «Il Partito Pensionati - ha concluso Fatuzzo - ritiene che la vicenda incandescente dell’occupazione di alloggi popolari, possa collegarsi a quella del crescente disagio economico e sociale del Paese, formando una miscela esplosiva, difficilmente contenibile!».
L'addetto stampa
Luigi Ferone
Gli abusivi devono essere sfrattati, con immediatezza e se hanno commesso reati, vanno perseguiti con durezza. Attorno alle occupazioni, troppo spesso, ruota la delinquenza e talvolta, veri e propri racket. Se questo fenomeno – ha sottolineato Fatuzzo – non viene stroncato, c’è il rischio che dilaghi in tutta Italia, con conseguenze catastrofiche per l’ordine pubblico e con il pericolo di sconquassare la tenuta sociale del Paese. E’ incomprensibile che, talvolta, degli abusivi, abbiano la residenza nella casa occupata, ufficialmente registrati presso i competenti uffici comunali, oltre all’allacciamento di luce, acqua e gas. Vi sono migliaia di alloggi di edilizia popolare non assegnati e questo è assurdo, di fronte ad una fame di alloggi. Se da un lato il Partito Pensionati ritiene indispensabile la linea dura contro i violenti e gli occupanti abusivi, dall’altra ritiene che si debba prendere atto di una emergenza abitativa di una massa di persone, soprattutto nelle grandi città, molte volte con figli, costretti a dormire in macchina o a vivere in condizioni drammatiche!». L’emergenza "casa che non c’è" va affrontato ed il Governo deve varare, a giudizio del Partito Pensionati, un piano nazionale di recupero dell’edilizia popolare e procedere rapidamente all’assegnazione degli alloggi disponibili e recuperati, in modo da dare concrete risposte a tanti disperati. I Consigli di amministrazione di quegli Istituti (Aler-Ater ecc.), che non procedono o non hanno proceduto a indire bandi e ad effettuare le relative graduatorie, per alloggi risultanti sfitti, vanno sciolti, con la conseguente nomina di Commissari ad acta. Accanto a queste iniziative, sono indispensabili controlli assegnatari e della permanenza dei requisiti che hanno consentito l’assegnazione: se sono venute meno le condizioni per l’assegnazione di un alloggio popolare, è indispensabile procedere, con immediatezza, allo sfratto. Lo Stato, di fronte a questo fenomeno, fatto di arbitrio e spesso, di violenza, deve essere duro, deciso, inflessibile, ma il dramma della casa non può essere risolto solo cercando di far rispettare le regole ed il diritto dei legittimi assegnatari, ma anche dando risposte a chi è disperato e vive situazioni drammatiche, aspettando da anni, l’assegnazione di un alloggio. «Il Partito Pensionati - ha concluso Fatuzzo - ritiene che la vicenda incandescente dell’occupazione di alloggi popolari, possa collegarsi a quella del crescente disagio economico e sociale del Paese, formando una miscela esplosiva, difficilmente contenibile!».
L'addetto stampa
Luigi Ferone