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giovedì 19 giugno 2014

SENATO: serve o non serve. Questo è il problema.


Da tempo oramai, si trascina la polemica relativa alla riforma del Senato. In nome di un presunto risparmio e di una maggiore rapidità nell’approvazione delle leggi, c’è chi vorrebbe che il potere legislativo , fosse di esclusiva competenza della Camera dei Deputati, mentre il Senato dovrebbe rimanere , ma con compiti limitatissimi e dovrebbe essere non elettivo; dovrebbe essere composto da rappresentanti delle Regioni e dei Comuni, per i quali non dovrebbe essere previsto alcun compenso. Sembra la fiera della facile demagogia che stride fra l’altro, con quanto affermato dall’attuale maggioranza, a proposito dell’approvazione, alla Camera, di un emendamento, sulla responsabilità dei giudici. Si è detto che è stato un errore a cui si può porre rimedio, in Senato. Questa è la prova dell’incoerenza di certi politici. In sintesi, rischiamo di trovarci con un ben strano Senato.
Per stabilire chi ne fa parte, i cittadini, non voterebbero e non avrebbero nessun ruolo, l’apparato che ,alla fine, è quello che costa, rimane in piedi, quindi il risparmio si ridurrebbe a ben poca cosa. Il Senato sarebbe ridotto, a giudizio del Partito Pensionati - ad una sorta di circolo della bocce, per alcuni consiglieri regionali e comunali. Si abbia il coraggio di dire, una volta per tutte, se il Senato serve o no , tenendo presente che la democrazia costa.
Se il Senato serve e se è utile, si lascino le cose come stanno, rivedendo gli stipendi non solo dei politici, ma anche dei dipendenti, se invece è una palla al piede , se è inutile, lo si cancelli del tutto, senza pocrisie e proclami demagogici, così, almeno, vi sarà un vero risparmio.

Il SEGRETARIO NAZIONALE
Carlo Fatuzzo