Dopo l’Expò, il Mose, storia ordinaria di ladrocinio e di profittatori. L’Italia degli scandali, piccoli e grandi che l’opera infaticabile dell’Autorità giudiziaria e delle Forze dell’ordine, fanno emergere e che vengono perseguiti con determinazione.
La stagione di “mani pulite”, sembra lontana e cancellata dalla memoria dei più ma, stranamente, in qualche caso, riappaiono personaggi legati a quella stagione, come se nulla fosse avvenuto. La dove vi è una marea di denaro, scoppia l’appetito di taluni individui che della “bustarella” sembrano aver fatto una regola di vita.
Certo, vi è la presunzione di innocenza sino a condanna definitiva, e questo non deve venire mai meno, ma è comunque giusto che coloro che a vario titolo vengono coinvolti in reati contro la pubblica amministrazione facciano, non uno, ma cento passi indietro, in attesa che sia accertata la colpevolezza o l’innocenza, in relazione ai fatti contestati. C’è da chiedersi a quanto ammonta il danno di immagine che l’Italia ha avuto da comportamenti delittuosi che tanto scalpore hanno suscitato nel mondo, come nel caso dell’Expò o del Mose? Il Partito Pensionati ritiene che lo Stato debba mostrare il pugno duro contro coloro che vengono riconosciuti responsabili di reati contro la pubblica amministrazione ed in particolare per quelli di corruzione e concussione. Il Partito Pensionati ritiene opportuno, senza criminalizzare nessuno o esprimere giudizi negativi verso
chicchessia, destinare ad altra sede, dopo due anni, pubblici funzionari, che hanno svolto particolari incarichi, relativi ad appalti o comunque di rilevante importanza: una rotazione che accrescerebbe l’esperienza professionale dei funzionari interessati.
SEGRETARIO NAZIONALE
Carlo FATUZZO