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martedì 11 febbraio 2014

Lodi: la posizione del Partito Pensionati su vicenda locale ASP Santa Chiara

Lettere a Lodinotizie – Partito Pensionati, la nostra posizione su Santa Chiara

Santa Chiara ASP o Fondazione? La legge regionale 2 del 24 febbraio 2012 “Modifiche ed integrazioni alle leggi regionali 12 marzo 2008, n. 3 (Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e sociosanitario) e 13 febbraio 2003, n. 1 (Riordino della disciplina delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza operanti in Lombardia)”, sta facendo dividere la comunità lodigiana. Tralasciamo tutte le considerazioni positive sull’ente – che condividiamo -: sulla sua conduzione, i dipendenti, i suoi ospiti e la lodigianità che tutti hanno espresso con propri scritti e interviste pubblicate in questi giorni, da quando è scaturita la querelle in atto.

I punti di criticità della citata legge, che hanno portato a sviluppare questo intenso dibattito in città, sono contenuti nell’art. 2, in particolare: - “Sono organi di amministrazione delle ASP di I classe (classe attribuita a Santa Chiara):

a) il presidente; b) il consiglio di indirizzo; c) l’assemblea dei soci, qualora statutariamente prevista, per le sole ASP aventi origine da IPAB di natura associativa; d) il direttore generale.”

- “Il direttore generale delle ASP di I classe, di seguito denominato direttore, è il legale rappresentante dell’ente, lo rappresenta in giudizio ed è responsabile della gestione. E’ nominato dal consiglio di indirizzo, su designazione del Presidente della Regione d’intesa con il sindaco del comune in cui l’azienda ha la propria sede legale, tra gli iscritti all’albo regionale dei direttori delle ASP, istituito dalla Giunta regionale con i criteri e le modalità stabiliti dal regolamento di attuazione della presente legge.”
 
Questi punti stanno portando alla trasformazione dell’ente da ASP a Fondazione.

LA NOSTRA POSIZIONE: SE FONDAZIONE.

Suggeriamo al signor Sindaco, prendendo spunto dalle sue dichiarazioni “Se qualcuno è in grado di trovare uno statuto maggiormente tutelante di quello approvato in Consiglio, ci impegniamo ad adottarlo”, a modificare il nuovo statuto approvato in consiglio comunale. Queste le modifiche che riteniamo opportune.

All’art. 7 “Il Consiglio di Amministrazione”, modifica comma 1:

“1. La Fondazione è retta da un Consiglio d’Amministrazione composto da cinque membri così nominati:

a) quattro componenti di cui 1 espressione della minoranza consiliare, nominati con decreto del Sindaco del Comune di Lodi, tra i quali viene designato il presidente; b) un componente nominato dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore competente per materia.”

Nella composizione del consiglio abbiamo ritenuto opportuno inserire un membro di nomina regionale, in considerazione che è l’ente organo di controllo superiore e nel contempo erogatore di contributi certi alla Fondazione. Rammentiamo che nello statuto vigente dell’ASP, sono indicati tre componenti di nomina regionale. Perché non si è prevista nessuna nomina regionale, c’è un ragione che a noi sfugge?

L’art. 11 “Indennità di funzione”, modificato in un unico comma: “1. La carica di componente del consiglio di amministrazione è onorifica e dà diritto soltanto al rimborso delle spese sostenute.” In base alla legge sulla spending review, come pure la riduzione delle provincie, al fine di avere risparmi nell’amministrazione pubblica, perché continuare a dare compensi ai componenti il CdA di Santa Chiara? Questa modifica dell’ente da ASP a Fondazione, deve essere l’occasione per ritornare ad amministrare l’ente con impegno onorifico del CdA, come da sempre è avvenuto (tranne l’ultimo decennio) dalla sua nascita.

Con queste modifiche allo Statuto, riteniamo che la Fondazione possa veramente rispondere in modo più puntuale a tutte le istanze in atto e all’appartenenza alla nostra comunità per non fari scippare dalla regione l’ente, come abbiamo avuto modo di leggere sulla stampa.

Il nocciolo vero di tutta questa vicenda, in base alla nuova riformulazione della legge regionale 13 febbraio 2003 n. 1, è la rappresentanza legale dell’ente, che passa dal presidente del CdA al direttore generale. La nomina del direttore è di un soggetto tecnico e non politico. Nella normativa c’è la massima democrazia possibile, in molti hanno scritto o dichiarato di nomina politica. Al comma 7bis della citata l.r. 1/2003, così è riportato: “Il direttore generale delle ASP di I classe, di seguito denominato direttore, è il legale rappresentante dell’ente, lo rappresenta in giudizio ed è responsabile della gestione. E’ nominato dal consiglio di indirizzo, su designazione del Presidente della Regione d’intesa con il sindaco del comune in cui l’azienda ha la propria sede legale, tra gli iscritti all’albo regionale dei direttori delle ASP, istituito dalla Giunta regionale con i criteri e le modalità stabiliti dal regolamento di attuazione della presente legge.”

Quindi il Sindaco partecipa alla scelta del direttore e inoltre il consiglio di indirizzo è quello che in ultima istanza lo nomina. Più garanzia democratica di così, credo non si possa avere.

LA NOSTRA POSIZIONE: RESTI ASP.

Visto che per mantenere in seno al presidente del CdA di Santa Chiara la rappresentanza legale (perché di fatto un direttore generale ci sarà ugualmente, ma senza la rappresentanza legale), si vuole scavalcare la normativa trasformando Santa Chiara da organismo di diritto pubblico a persona giuridica di diritto privato senza fine di lucro – Fondazione -; come Partito Pensionati esploreremo la possibilità che vengano rideterminati i parametri di appartenenza delle attuali 13 ASP in essere in regione.

Si potrebbero prospettare tre categorie di ASP (rivedendone appunto i parametri di appartenenza): - la I classe super – nuova categoria – (ad esempio il Pio Albergo Trivulzio); - la I classe (attuale collocazione di Santa Chiara) e la II classe.

Di fatto nella normativa regionale vigente, nelle ASP di II classe la rappresentanza legale è ancora in seno al presidente del CdA, questo potrebbe essere previsto anche per la I classe - la nostra proposta politica in seno alla regione Lombardia -, e l’ente continuerebbe ad essere organismo di diritto pubblico: Azienda Servizi alla Persona senza nessuna trasformazione, riappacificando tutti gli attori in campo. I lavoratori manterrebbero il loro status attuale, le organizzazioni sindacali certamente sarebbero entusiaste e la nostra comunità tutta, dai cittadini ai politici che su questa vicenda si sono divisi, sarebbero felici per il mantenimento nell’alveo locale della gestione della nostra eccellente struttura socio sanitaria ASP Santa Chiara di Lodi.

La nostra proposta politica condivisa da tutti può portare a questo risultato.

Domenico Ossino
Ref. Partito Pensionati per il Lodigiano, già Vicepresidente RSA Santa Chiara di Lodi