Si tratta di briciole, di pensionati al minimo che nel 2009 avevano ricevuto la quattordicesima, somme che variano da 336 a 504 euro, ora con la presentazione del modello Unico 2011, riferito al reddito del 2010, l’Inps ha scoperto che 200mila cittadini pensionati al minimo, non ne avevano diritto, magari perché superavano di poco il tetto di reddito previsto, pari a 8.649,84 euro l’anno, ovvero non più di 650 euro lordi mensili. – ha dichiarato il Segretario Nazionale del Partito Pensionati, Carlo Fatuzzo – Sono in arrivo lettere dell’Inps, comprese quelle degli ex dipendenti pubblici dell’Inpdap, nella quale si comunica che a partire da novembre 2012, quanto percepito per il 2009, dovrà essere restituito in 12 rate mensili.
Forse non ci si rende contro che tanti anziani vivono soltanto con la pensione minima e restituire, in media, 400 euro, sia pure in 12 mesi, significa non fare la spesa per qualche giorno. – ha proseguito Fatuzzo – Questi cittadini hanno ricevuto la quattordicesima in perfetta buonafede e forse l’Inps, prima di erogare quelle somme, bene avrebbe fatto ad effettuare gli opportuni accertamenti, non si può far ricadere su dei pensionati anziani, molte volte malati e non autosufficienti, problematiche da loro non causate e che comunque hanno agito in perfetta buonafede.
Il Partito Pensionati chiede che il Presidente dell’Inps Mastrapasqua valuti seriamente la possibilità di rinunciare al recupero rateale della quattordicesima per i circa 200mila pensionati di cui si tratta – ha concluso Fatuzzo –, anche nella considerazione che effettuare tale recupero ha dei costi per l’Inps e che alla fine, forse, rinunciandovi, si avrebbe un sostanziale pareggio.