Ieri, presso il Consiglio regionale della Lombardia, si è tenuta una sessione dei lavori dedicata al tema della fiscalità e della revisione delle spesa pubblica.
Nel corso del dibattito è stato affrontato anche il delicato tema dei lavoratori esodati, tema che riguarda da vicino la Lombardia, regione con il maggior numero di lavoratori in queste condizioni e che già era stato toccato nel corso della discussione sull’assestamento di bilancio, la scorsa settimana.
Al termine della discussione è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno, proposto da Elisabetta Fatuzzo, Consigliere regionale del Partito Pensionati, che invita la Giunta a farsi portavoce presso il governo per un immediata soluzione del problema.
In particolare il documento individua la possibilità della corresponsione di un importo ridotto dei trattamenti pensionistici, secondo un calcolo che non comporti costi per il bilancio dello Stato, purché le pensioni siano erogate da subito a tutti i lavoratori esodati che ne facciano richiesta.
In merito all’ordine del giorno approvato, Elisabetta Fatuzzo ha rilasciato la seguente dichiarazione:
«Il nostro ordine del giorno, può costituire un passo avanti molto importante per la soluzione della “questione esodati”, purché la Giunta faccia conoscere al più presto al Governo la proposta che abbiamo individuato. Sono stati i lavoratori stessi a suggerirci l’ipotesi di arrivare a un accordo che consenta di ottenere, tramite una parziale riduzione dell’importo delle pensioni, la corresponsione immediata dei trattamenti per tutti gli esodati che ne facciano richiesta. Naturalmente, non appena la situazione finanziaria dovesse migliorare, sarebbe d’obbligo tornare alla misura piena della pensione e valutare la corresponsione degli importi decurtati.».
Di seguito il testo dell’ordine del giorno approvato
ORDINE DEL GIORNO
Dibattito sui temi della fiscalità e della revisione della spesa pubblica.
Il Consiglio Regionale,
PREMESSO CHE
l’articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 (Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici) convertito dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214 ha dato luogo al fenomeno dei cosiddetti “lavoratori esodati”;
tale fenomeno riguarda quei lavoratori che, avendo lasciato il lavoro, in base ad accordi con il proprio datore, secondo quanto previsto dalla vecchia normativa che garantiva l’accesso al trattamento pensionistico, si trovano ora, dopo l’approvazione del Decreto “Salva Italia” a non avere più i requisiti per poter accedere alla pensione;
CONSIDERATO CHE
il più alto numero di lavoratori esodati è concentrato nelle regioni settentrionali e, in particolare, in Lombardia;
fino ad oggi i dati e le informazioni sul fenomeno sono stati scarsi e contradditori, al punto che la cifra esatta di lavoratori rientranti in questa insopportabile situazione appare ancora incerta e che numerosi cittadini, non solo vivono il dramma della mancanza di reddito, ma si trovano anche smarriti e privi di informazioni su come risolvere il problema;
le misure tampone messe in campo dal governo, con un decreto che avrebbe dovuto, secondo le intenzioni del Ministro del Welfare, risolvere il problema, ampliando la platea dei lavoratori tutelati, appaiono insufficienti e difficilmente praticabili, visto l’aggravio di burocrazia e i limiti temporali troppo stretti (120 giorni) imposti ai lavoratori per la presentazione delle domande di pensione;
tali misure, oltre ad essere inutilmente vessatorie, avendo origine da diversi provvedimenti normativi, comportano differenti regimi per la presentazione delle domande rispetto agli altri lavoratori, creando ulteriore confusione negli “esodati” che saranno costretti ad inoltrare le istanze ad uffici pubblici differenti (Direzioni Territoriali del Lavoro);
RICHIAMATI
gli ordini del giorno n. 683 e 704, approvati il 10 luglio 2012 e la precedente mozione n. 312 approvata il 12 aprile 2012, tutti finalizzati ad un impegno della Regione Lombardia, anche in collaborazione con le altre regioni, per contribuire alla soluzione del problema “esodati”;
CONSIDERATO INOLTRE CHE
l’urgenza del problema impone di corrispondere al più presto le pensioni ai lavoratori attualmente scoperti a causa della legge 214/2011, anche valutando la possibilità di una parziale riduzione dei trattamenti, secondo un calcolo attuariale che non comporti aggravi per le casse dello Stato.
INVITA LA GIUNTA REGIONALE
A farsi portavoce presso il Governo affinché, senza escludere il diritto alla misura piena della pensione, non appena la situazione economico-finanziaria del Paese dovesse migliorare, sia presa in considerazione la possibilità di procedere, per tutti i lavoratori esodati che lo richiedano, alla liquidazione della pensione alla decorrenza quo ante il decreto “Salva Italia”, in quota ridotta, secondo un calcolo attuariale a costo zero per il bilancio dello Stato.
Elisabetta Fatuzzo (Partito Pensionati)