La liberalizzazione totale di giorni ed orari di apertura di negozi, prevista dal decreto “salva Italia”, trova la totale contrarietà del Partito Pensionati – ha dichiarato il segretario nazionale, Carlo Fatuzzo - dal momento che,in una situazione di recessione, come l’attuale, non basta la possibilità di tenere aperti esercizi vari, con orari indeterminati, per fare il “miracolo”, la gente ha sempre meno soldi in tasca e scatenare la “guerra” delle aperture ad oltranza, è quanto di più sbagliato ed assurdo si possa fare. L’apertura “selvaggia”, a giudizio del Partito Pensionati - ha proseguito Fatuzzo- è un enorme regalo alla grande distribuzione e forse un colpo mortale per le piccole imprese. Già le piccole attività vivono un memento difficilissimo e sono sempre di più quelle piccole e medie attività commerciali che abbassano,definitivamente, le saracinesche, e sono sempre di più quei lavoratori,proprietari e dipendenti, che rimangono senza lavoro e che,fra l’altro, sono di difficile ricollocazione.
La morte delle piccole attività – ha sottolineato il leader del Partito Pensionati - sta creando la desertificazione e piccoli centri e aree periferiche delle città,rimangono senza il bar, la bottega, massacrati dalla grande distribuzione che attrae,per la possibilità di prezzi più competitivi, ma una volta che la piccola bottega è scomparsa, non sarà certo la grande distribuzione a farsi carico degli enormi problemi che ne conseguono. Il Partito Pensionati – ha concluso Fatuzzo - ritiene che il piccolo commercio andrebbe aiutato, difeso,rilanciato, non fosse altro perché è strettamente legato a ragioni sociali e di vivibilità del territorio. Le varie Regioni, a giudizio del Partito Pensionati, dovrebbero impugnare presso la Corte Costituzionale ,come già hanno fatto o si apprestato a fare, alcune di esse, per conflitto di competenze, le norme sulla riforma del commercio,inserite nel decreto “salva Italia” del Governo Monti.
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RIVALUTAZIONE ISTAT SU PENSIONI - RICORSI ALLA CORTE EUROPEA
Informiamo che a seguito delle sentenze della Corte costituzionale 70/2015 e 250/2017, relative al blocco della perequazione automatica delle pensioni per gli anni 2012 e 2013, il Partito Pensionati ha predisposto con i propri legali i ricorsi alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Siamo in attesa quindi delle decisioni della Corte Europea in merito. Per informazioni scrivere a segreteria@partitopensionati.it